Chi non dubita non cubita


domenica 14 ottobre 2012

HOTDOG DI RENZI


Con la sua plateale discesa in camper Matteo Renzi, l'instancabile fiorentinaccio di Rignano sull'Arno, è diventato l'uomo più rammentato d'Italia. Dai tempi di Berlusconi mai nessuno era stato così nominato nei bla bla bla televisivi e giornalistici in genere.
Servizi su di lui a cascata, immagini della sua camicia bianca, dei suoi slogan azzurri, del suo camper bianco... Il rosso del nome serve solo a completare i colori della bandiera americana. 
Più centrodestra che sinistra, l'opinione pubblica sussurra da sempre.



I sondaggi lo hanno reso un temibile avversario per il più moscio Bersani, alcuni di essi in certi momenti lo hanno dato addirittura in testa. 
Il livornese Vernacoliere ha titolato: "Pipiritto contro Pallemosce", con evidente riferimento alla sua capelluta, eretta gioventù in contrapposizione alla declinante calvizie bersaniana. 
Tutto nei canoni della comunicazione.

Poi è successa qualcosa.
Pipiritto si scontra con Pallesode, che non sopporta di essere rottamato dall'ultimo venuto, e che gli vaticina persino (smentendo poi) che "si farà male".
Come se non bastasse, il fiero Pipiritto entra in conflitto anche con Pallerotte, con cui prima si schiera e da cui poi si dissocia, il quale gli dà di Obama dei poveri, come piccola e povera sarebbe la città di cui è sindaco.

Avvertimenti mafiosi, disprezzo per una città sicuramente più piccola di New York, ma tanto più ricca di arte e storia di tutti gli Stati Uniti e il Canada messi insieme... 
Insopportabili reazioni da parte di personaggi pubblici e rappresentativi.


Potrebbe essere la carta vincente per Pipiritto, anche perché i due figuri non brillano certo per simpatia.
E invece succede il contrario: improvvisamente i riflettori si spengono sullo sfasciacarrozze, e anche i sondaggi cominciano a darlo in preoccupante calo.
Cos'è successo? Mistero.
Forse colpa della sovraesposizione renziana, forse invece conseguenza di disposizioni occulte giunte ai media da parte del potere politico-economico rappresentato da Pallesode e Pallerotte.

Ed ecco che il povero sindaco della povera città si trova all'improvviso in penombra, e oltretutto nemmeno supportato nell'onta dell'offesa dalle istituzioni nazionali che ben si guardano dall'insorgere a difesa della più bella città d'Italia, profondamente ferita da un misero e indebitamente ricchissimo venditore di automobili.
Qualcosa non quadra... oppure invece quadra benissimo.

Certo Pallerotte non venderà più un'auto a Firenze, ma che gliene frega? 
E Pallesode, che sembrava voler abbandonare la politica, invece continuerà a sbattercele sul muso proprio perché "offeso" da Pipiritto, e deciso a restare per pura ripicca, dice lui.

Ma Pipiritto ha molte frecce al proprio arco, compreso l'apporto di Pallemediatiche, famoso patron dell'Isola dei Famosi, acquistato per l'occasione. 
E l'improvviso abbandono autorottamante di Palleveltroniane sembra studiato apposta per rilanciare il vivace Pipino.
Staremo a vedere, come dice sempre il noto conduttore di TG Pallementane.



In mezzo a tutto ciò, noi che dobbiamo fare?
Ma lo sai cosa? Addentiamo questo strano hotdog, mastichiamolo e deglutiamolo.

Tanto poi va finire tutto in merda.

Gianni Greco

mercoledì 10 ottobre 2012

BUIO PESTO. LA MALAVITA RINGRAZIA



Il buio che ci aspetta di notte nelle nostre città è l'esatta immagine del momento che stiamo attraversando e dei ceffi che ci stanno governando.
Affamati di miliardi da rastrellare dovunque circoli un solo euro ora hanno pensato bene (male) di spengere le luci o buona parte di esse nottetempo.

Bravi! Spero ardentemente che qualche malintenzionato, godendo di questo privilegio, vi assalga per derubarvi e mettervi parecchia cacca al culo.
Ma non vi succederà, avete le scorte, brutti mantenuti da noi, spengete quelle, ché si risparmia di più!
Sarà rapinato qualche vecchietto, invece, tanto a voi che vi frega?

Ma dalla stessa nefasta riunione governativa sono uscite fuori altre perle da dare ai porci (se le fanno e se le mangiano). 
In un impeto di generosa pietà hanno pensato di ridurre l'irpef, odiosa tassa sulle persone fisiche che a volte fa pensare a quanto sarebbe stato meglio non nascere. Ridotta di un punto. 
Mah, sì, è già qualcosa.
Senonché, contemporaneamente, si è deciso di aumentare, sempre di un punto, l'IVA.
Ma che ci pigliano per il culo? Sì, decisamente.

Se hanno deciso così vuol dire che ci guadagnano sempre loro e ci rimette comunque il cittadino.

Sono stufo di questi giochini, persino Celentano mi sembra più saggio nei suoi sermoni, persino Beppe Grillo mi appare più eroico nella sua nuotata sessantaduenne.

Cosa aspettiamo a fare uscire dalle loro tane questi topi? Cosa aspettiamo ad abolire ogni posizione di privilegio sia locale che nazionale per ristabilire quel senso di giustizia sociale e penale che abbiamo smarrito da tempo?
Le elezioni, aspettiamo.
E dalle elezioni cosa ci aspettiamo, solo facce nuove o anche e soprattutto aria nuova?

Apriamo le finestre, qui c'è puzzo di scorregge.

Gianni Greco