Chi non dubita non cubita


mercoledì 30 maggio 2012

TOCCHIAMOCI LE PALLE


Sempre peggio in Italia. L'onda di suicidi, il ritorno degli attentati, terremoti disastrosi...
Ma non ci sarà qualcuno che porta male?
Eh, certo, siamo italiani, e pensiamo subito a uno jettatore. Il fatto è che a pensar male... con quel che segue.


Dunque, chi potrebbe essere lo jettatore?
Totò, che mirabilmente ne interpretò uno? No, impossibile: è morto. E poi lui ci ha jettato soprattutto tante risate. No, no... deve essere uno vivo.
Vediamo... quand'è che ultimamente la gente ha cominciato a suicidarsi in massa? Più o meno dal novembre dello scorso anno. Sì.
Quand'è che Equitalia si è fatta più carogna? Più o meno dallo stesso periodo.
Quand'è che la vita è diventata impossibile per chi ha più bisogno? Quand'è che è aumentato tutto, benzina, tasse, età pensionabile, disagio sociale, introiti dei ricchi...


Se devo dire la verità, sul nome dello jettatore mi è venuta una mezz'idea...


Attentati alle esattorie, attentati alle scuole, e poi, come se la maledizione fosse sfuggita di mano allo stesso portasculo, ecco il terremoto con relativo riaumento della benzina per dare un colpo mortale alla crescita. Siamo al massimo, anche se il Nostro, volendo, può fare persino di più.


Ecco, però ora ho dei dubbi. I nomi che mi vengono in mente sono due. Ma uno dei due c'era già prima della jattura. E' quando è arrivato il secondo che tutto è scoppiato.
Eh, sì.


Allora: Giorgio o Mario? Mario o Giorgio?
Uno del nord, l'altro del sud. Una sinergia tellurica...


Ma sì, ecco chi è: è Margio. E' lui, cazzo, sì!!!






PRESTO, TOCCHIAMOCI LE PALLE!!!


Gianni Greco



mercoledì 23 maggio 2012

MONTI CI (R)ASSICURA


Un uomo nemmeno tanto coperto, anzi scoperto, scopertissimo: banche e assicurazioni sono i suoi grandi amori. Il popolo ignorante e ciuco deve alimentare questi mostri di cui lui è un tentacolo.
Non ci sono soldi statali per risarcire i danni subiti da chi è vittima di terremoti, alluvioni, cicloni and so on. Quindi chi deve pagare? Le assicurazioni. E le assicurazioni chi le paga? Il popolo ignorante e ciuco. 


Tutto torna. Tranne lui, che per ora non torna alle vecchie occupazioni, ma si sollazza a trovare torture sempre più efferate ai danni degli italiani, che ormai sono diventati ani-itali, perché sapientemente addestrati a porgere il culo ad ogni occasione.




Invece di abbassare i cosiddetti "premi" assicurativi che siamo obbligati a pagare per l'auto (e non pesa l'obbligatorietà, ma l'importo), si abbassano i pantaloni. Se un terremoto ti distrugge la casa e non sei assicurato sei praticamente rovinato. Così almeno vuole lui.
Il ricatto assicurativo va sempre a vantaggio degli assicuratori, e lo sappiamo. 
Io tutte le volte che pago la rata annuale alla SAI dico alla gentile signorina: "Sono stato bravo, non ho causato sinistri - e nemmeno destri - ho lo sconto?". E molto gentilmente mi sento sempre rispondere: "Sì, lo avrebbe, ma nel frattempo è intervenuto un aumentino...".
Non me lo faccio ripetere due volte: mi calo i pantaloni e pago in natura.


Ma se durante il pagamento mi scappa una sonora, odorosa ed eventualmente infiammata scorreggia, pace. 




Dedicata.


Gianni Greco


--- L'immagine sotto al titolo è di Paolo Neupaul Palmacci (2011).



sabato 19 maggio 2012

A CHI SERVE QUESTO SORRISO?


Poche parole, perché la rabbia e lo schifo mi sopraffanno.


A che serve essere giovane? A che serve essere bella? A che serve vivere, Melissa?
Ucciderti, perché?


DA QUALE ALTRA COSA 
IL TUO VISO SORRIDENTE 
DEVE DISTOGLIERE LA NOSTRA ATTENZIONE?


Oso chiedermelo, ma non oso rispondermi.
Credo ancora nella vita, credo nei giovani sorrisi.
Ma so anche odiare. 
Persino preventivamente, aspettandomi il peggio da dovunque venga, dietro qualunque faccia rispettabile si nasconda.


E l'ombra del dubbio mi oscura il sole.


Gianni Greco

giovedì 10 maggio 2012

LO SCARICAMORTI


Di solito in politica si prende. Difficilmente si dà. Ma c'è un settore in cui la tendenza s'inverte, ed è quello mortuario.
I soldi sono miei, i morti sono tuoi.


Così mentre si dissanguano gli italiani se ne rinnegano le misere spoglie.
La gente si suicida di continuo, giornalmente, ma il freddo becchino, continuando nello scavare le sue fosse, dice che lui non c'entra, che quelle povere persone si uccidono pensando al suo predecessore.
Morti come barili. Da scaricare.


Questo fa venire una nausea irreversibile, ci fa tornare al recente passato come in un vomitevole rewind, dove si mescolano facce a culo, ladri, scilipoti, cazzi duri, erre mosce, trote, troie, vaffanculi, grilli, grilletti, giornalisti appecoronati, pecorine al bunga bunga, disoccupati, speculazioni, europacchie, italiucce, partite e partiti truccati, politicazzola, merdanutella, professori pro-se-stessi...
Siamo nella merda fino al collo. E questo assurdo premier che nessun italiano ha voluto scarica i morti invece di dare ai vivi una speranza per cui continuare a vivere.


Come si può sopportare tutto ciò? Che Italia siamo? Meritiamo dunque tutto questo. E allora prendiamocelo. 
Tutto nel culo.


Sono nauseato, scrivo sempre più di rado su questo blog che avevo iniziato a tenere con tanta sollecitudine.
Come posso continuare a scrivere cose che ho già scritto?
Se rileggo gli articoli precedenti trovo già tutto quello che sarebbe successo e che sta succedendo.
Sono un mago, un veggente, un illuminato? Macché: sono solo un cittadino qualsiasi che vede le cose come stanno. E se qualcuno non vede quello che vedo io deve essere proprio cieco.


Ma gli occhi cisposi dell'Italia sembrano aprirsi sia pur a fatica, e cominciare a guardare la realtà. Qualcuno forse ha capito che oltre al suicidio c'è di più.
E allora non forniamo più salme al becchino, diamogli segnali fermi e chiari, non tiriamo come tanti pinocchi martelli di legno al Grillo Parlante, lasciamolo anzi parlare: qualunque cosa dica è sempre più vivo e vero del lugubre Monti.


E invitiamo quest'ultimo a ritirare le  salme che si trova sul groppone, e a non rifilarle ad altri: è lui il premier, lui è il governo, è lui che ha tirato su il cappio, aperto la botola e girato il culo senza un cenno di  pietà.
Nessuna pietà per lui.


Lui fa lo scaricamorti? 
E noi facciamo lo scaricamonti!


Gianni Greco


-- L'immagine a corredo di questo articolo è di Toro Acuna (2011).