Chi non dubita non cubita


venerdì 27 gennaio 2012

PESTAITALIA

A volte la pesti, e te ne accorgi solo dal puzzo quando entri in macchina o arrivi a casa. Ma porc...

Povera Italia calpestata. Qualcuno dice che è un Paese di merda, ma io no. Perché non è colpa sua: lei ci hai dato civiltà, arte, leggi, armonia, genio, operosità. 
E noi abbiamo buttato via tutto.


Noi fummo da secoli calpesti, derisi...
Mameli, povero ragazzo, l'aveva previsto: il passato che torna. Ormai siam popolo, non siam più divisi, Goffredo, ma l'apparenza inganna, e l'appartenenza incazza.
Non siamo più fieri di essere fratelli di
L'Italia s'è pesta!

Quante volte abbiamo sentito pronunciare la frase: "Mi vergogno di essere italiano!".

Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Gaber le ha dato la botta finale: quel per fortuna non addolcisce la frase iniziale, a cui si aggiunge un purtroppo di troppo.

A volte un nome usato male, di cui ci si impossessa abusivamente, può compromettere una reputazione di secoli.
E' il momento di cercare i colpevoli e di attribuire le colpe

Cominciamo da Equitalia


Ma chi cazzo vi ha dato il permesso, signori esattori, di impadronirvi di un nome così nobile? 
Colui che ha avuto la bella idea chissà come si è felicitato con se stesso. E non sa quanto male ha fatto alla nazione. 
I tartassati, gli sconvolti dalle azioni proditorie della feroce agenzia assoceranno il nome Italia alle persecuzioni tributarie, e l'odieranno ancora di più.


Secondo esempio: Alitalia. Inutile rivangare i problemi della compagnia aerea chiamata, oltretutto, di bandiera
Di male in peggio. 
Non è lontano il tempo del teatrino ignobile che ha portato questo nome ad essere considerato sinonimo di fallimento e di mala gestione: Malitalia.

Il passaggio a Trenitalia è d'obbligo. E qui non c'è bisogno di sprecare troppe parole. Basti dire che molti l'hanno ribattezzata Merditalia.
Eccoci tornati dunque a quello che abbiamo pestato all'inizio.
Un puzzo cane, gente!

Avete notato che tutti i nomi con l'Italia portano jella? (All'Italia).
Vogliamo parlare di Forza Italia? Meglio di no. E nemmeno dei partiti o partitini che pur piccini si infilano l'Italia nel nome. Ma se la infilassero nel luogo da cui è uscito ciò che abbiamo pestato! (Pare che gli stivali in culo facciano parecchio male).

Parliamo piuttosto di roba più recente, ad esempio del decreto Salvaitalia, che ha lasciato schettinamente affogare una miriade di italiani, a cui ha fatto seguito l'altra geniale trovata montiana, il Crescitalia, che fa crescere solo l'ansia. Facesse almeno crescere i capelli, o il pisello!


Insomma, la volete smettere di esporre il sacro nome della Patria nelle vostre illusorie vetrine? 
Datevi da fare invece di sputtanarlo, e quel che fate fatelo bene, ma lasciate in pace questo povero suolo martoriato il cui nome viene ogni giorno infamato da infinite merdate.

Propongo una cosa: SI VIETI di usare la parola Italia per qualsiasi impresa, nome, titolo, fossero anche opere di bontà.
Per esempio, Miss Italia potrebbe chiamarsi Miss Passera, tanto male che vada poi si dà la colpa a Corrado.


Italia 1 potremmo ribattezzarla Unostrazio, e L'Italia in diretta invece... niente, quella andrebbe proprio chiusa.


Giù le mani dall'Italia, naccherini, trovatevi altri nomi, e se non vi vengono chiedete a me: ne ho di eccezionali da proporvi. 
Quali? Non posso certo svelarli qui, ma ve ne anticipo le iniziali: S......, M...., T.... D. C...., V......... e tanti altri. 

Scegliete voi.

Gianni Greco

-- Gli stivali con l'Italia sotto le suole della foto in testa all'articolo esistono veramente: sono in commercio come 'Gli Stivali di Garibaldi', di cui vengono dichiarati una copia fedele.
Ma allora: Garibaldi unificava l'Italia o la calpestava?