Chi non dubita non cubita


mercoledì 16 novembre 2011

PERCHE' SACRIFICI? PAGHIAMO GODENDO


La parola che ricorre più spesso in questi giorni, oltre all'orrendo spread, è 'sacrifici'. Ma che bel momento del cazzo che stiamo vivendo!
Si chiedono sacrifici a tutti, come se tutti fossimo colpevoli del disastro italico. Non c'è giustizia sociale, non c'è giustizia tout court. Ci viene attribuita una sorta di peccato originale che di originale non ha proprio nulla: siamo stati cattivi solo perché siamo nati. Roba vecchia, già sentita, già pagata.


Siamo un popolo senza fantasia, o almeno lo siamo diventato. Gli ultimi sprazzi li abbiamo avuti nel Rinascimento. Da secoli ci spariamo nelle palle, e non abbiamo ancora finito. 
La nostra concezione del pagare viene inevitabilmente associata a una sgradevole sensazione di tipo mortale. Non diciamo infatti: "A pagare e a morire c'è sempre tempo"? 
Per godere invece il tempo c'è sempre.


Ecco, qui sta il punto. Se associassimo l'atto del pagare all'atto del godere pagheremmo molto più volentieri, e saremmo un popolo felice. Invece siamo infelici, ci guardiamo attorno sospettosi, dubitiamo di tutto e di tutti, l'ombra del dubbio ci copre il sole della certezza.


Tutto questo discorso per introdurre tre sole parole: RIAPRIAMO I CASINI!!!


E' dal 1958 che lo Stato ha rinunciato a questa ghiotta entrata. Sarebbe l'ora che se ne riappropriasse.
Si parla tanto di combattere l'evasione fiscale e si lascia correre quella che sarebbe più agevolmente recuperabile: l'evasione sessuale.


Ogni giorno si consumano innumerevoli incontri erotici a pagamento, e questo non è moralmente sanabile con un ipocrita provvedimento alla Merlin. 
La prostituzione esiste da quando esiste l'uomo (e la donna, ovviamente). Non è frenabile in alcun modo. E allora utilizziamola, cazzo! (... appunto).
Facciamo pagare, più che una tassa di scopo, una tassa di scópo.


E già che ci siamo, dato che l'impedimento alla tassa sulla goduria ci viene soprattutto da quel corpo estraneo che ci troviamo in pancia, facciamo pagare l'ICI al Vaticano!


Poveri e grigi individui che siamo diventati. Colpa dello Stato, che ci impedisce di essere felici. 
Continueremo a trombare clandestinamente e a riempire le tasche di turpi individui che speculano sulla nostra necessità di evadere non dalle tasse, ma dalla vita impostaci da altrettanto turpi individui che tanto le puttane possono pagarsele anche a caro prezzo, con i soldi che ci rubano perché siamo stati cattivi e dobbiamo pagare senza godere.


Gianni Greco